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Sperare è difficile - EESS Avvento Toscana

“Quello che mi stupisce, dice Dio, è la Speranza”: così sono cominciati gli Esercizi Spirituali di Avvento della Toscana.

Anche quest’anno, per la seconda volta, i giovani del MGS della Toscana e della Liguria hanno vissuto i loro Esercizi Spirituali in silenzio, dal 29 Novembre al 01 Dicembre, al Monastero di Valserena, ospiti delle suore trappiste. Un’esperienza decisamente diversa da quella del cortile di tutti i giorni che siamo abituati ad abitare.

Dopo un primo momento vissuto insieme (e decisamente non silenzioso) della cena di venerdì, sono iniziati gli esercizi spirituali, e con questi il silenzio: fino al pranzo della domenica abbiamo cercato di togliere tutto ciò che non era necessario, a partire dal telefono e la vita caotica di tutti i giorni, piena di riunioni e messaggi, fino alle parole e tutte quelle chiacchiere superflue con cui siamo abituati a riempire ogni situazione. Per riuscire a cogliere davvero la voce del Signore, c’è bisogno di quel silenzio, dentro e fuori di noi, che ci permette di sentire “il sussurro di una brezza leggera”.

 

La Speranza è stata la protagonista di questi tre giorni di silenzio. In questo avvento, in questo anno così particolare, questa Virtù è la guida migliore che avessimo potuto chiedere.

 

“Quello che mi stupisce, dice Dio, è la Speranza” (da “Il portico del mistero della seconda virtù”, Charles Peguy): Dio stesso è stupito della capacità di sperare dell’uomo, da qui il titolo dei nostri Esercizi.

 

Sperare è difficile.

 

Suor Marta Giuliano ha guidato le nostre riflessioni, attraversando la Scrittura insieme ad alcuni personaggi, che sono davvero un modello di come fare a sperare e ad abbandonarsi nonostante le difficoltà.

Il primo è stato Abramo, che rimane saldo nella speranza contro ogni speranza. Poi Giovanni Battista, che attende la Speranza e sa che la realizzazione di quella promessa è vicina. Infine, Gesù: portandoci avanti verso il giorno del Natale, la nascita della Speranza, quella Vera, quella dalla quale tutte le altre speranze della nostra vita discendono e acquistano senso.

 

Questi esercizi spirituali, che hanno segnato per tutti noi presenti l’inizio di questo avvento, sono stati davvero un momento per rimettere ordine nel nostro cuore. Per me è stato importante condividere e rimettere al centro quella Speranza della quale quest’anno parliamo tanto, e riportarla alla sua vera fonte, a quel dono che il Signore costantemente ci fa e ci chiede: continuare a sperare anche nelle difficoltà. Vogliamo continuare a vegliare in questo avvento, convinti sempre di più che la nostra speranza ha il suo fondamento saldo in Dio, che è Padre e che ci ama, desiderando il meglio per noi e per la nostra vita.




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