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Don Massimiliano Civinini, Vasto

Chiamatemi Padre e mi farete felice

Carissimi giovani del MGS,

Come state? Spero bene! Questo non è un momento facile per nessuno, ma non dobbiamo scoraggiarci, la Resurrezione è l’unico vero Antidoto, l’unico vero antivirus alla nostra esistenza. Certo non è facile da comprendere e vivere, perché come nella Favola di Pinocchio, le “medicine” non piacciono sempre. Ma state allegri, il Medico, il Medico “ferito” sulla Croce è venuto a sanare tutti noi medici malati terminali, per renderci sani per essere mandati verso gli altri, in modo speciale verso i giovani che adesso stanno facendo più fatica, o verso quelli che la fatica non la fanno perché sono proprio bloccati: i giovani più poveri.

Mi è stato chiesto di dirvi cosa facciamo nella nostra Parrocchia-Oratorio, come viviamo nella nostra Comunità Salesiana. Beh, facciamo quello che possiamo! La nostra è una realtà molto variegata, con tantissimi ragazzi. Voi vi starete chiedendo: “ma cosa state facendo adesso?”. Oltre alla vita della Comunità abbiamo attivato alcune iniziative che abbiamo chiamato: Hashtag 1 alla 5°. Insieme alla Comunità si può partecipare ad alcuni momenti di preghiera: il Rosario, l’Adorazione, la Via Crucis e la Messa domenicale. Poi ci prepariamo alla Liturgia Pasquale… che sarà davvero molto particolare quest’anno, purtroppo. Ogni sera viviamo sui social la classica buonanotte salesiana. Per i ragazzi inoltre abbiamo avviato un Contest: “Oratorio chiama Casa”; i vari gruppi si sono poi organizzati per stare vicini ai ragazzi e giovani. Con i giovani stiamo provando ad organizzare Estate Ragazzi in video chiamate. Con gli adulti della Diaconia (Caritas) ci stiamo anche occupando dei poveri, andandoli a visitare e portando gli alimenti, stando attenti a prendere tutte le precauzioni per non fare del male a nessuno.

Mi chiederete: “Come è stare lontano dai giovani?” Non è facile rispondere, perché è facile scadere nel sentimentalismo. Intanto cerco e cerchiamo noi salesiani di pregare sempre per i giovani. Poi con qualcuno siamo in contatto. E qui spendo due parole: non è facile dire nel tuo cuore chi chiamare, quindi la mia scelta è quella di stare in contatto con gli animatori dei vari gruppi per stare in contatto con i giovani e i ragazzi, perché non puoi dire: “Chiamo quello o chiamo quell'altro”, tutti davvero sono importanti.

Penso ai ragazzi e i giovani? Si, prego per loro. Mancano tanto, questo è certo. Mancano tutti anche se un pezzetto di cuore va a quelli del cortile, quelli che non appartengono ai gruppi, quelli “sgarupati”, quelli che creano sempre problemi, che li richiami “due per tre” ogni giorno. Loro mancano perché non li raggiungi con i mezzi di comunicazione attivati dai gruppi, perché non appartengono a nessuno se non al cortile.

È una sensazione strana il cortile, le stanze, la palestra vuoti. Ma anche questo serve. Ora non lo capiamo molto e, al di là di chi dice che tutto ciò che ci accade è la punizione di Dio o è colpa di Dio, io sono convinto che anche Dio come nel Vangelo di Lazzaro, ora pianga per i suoi figli.

Mancano i ragazzi e i giovani? Rispondete a questa domanda: è il padre che genera i figli o sono i figli che danno all'uomo il significato di padre? Se rispondete bene a questa domanda capirete quanto a noi salesiani mancano i giovani, perché senza di voi, io chi sono?

Permettetemi infine un piccolo augurio a voi di buona Pasqua, che davvero la gioia di Cristo Risorto contagi la vostra vita e così possiate contagiare la vita di tante persone, giovani in modo speciale e perché no, anche la vita di noi salesiani, che abbiamo bisogno di voi e non sapete quanto. Noi preghiamo per voi e voi pregate per noi.

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